Una somma di buone volontà
Noi che andiamo in montagna abbiamo avuto modo molte volte di constatare gli effetti del riscaldamento climatico: ritiro rapido dei ghiacciai, frequenti scoscendimenti, temporali sempre più violenti, accessi a talune capanne diventati insicuri, necessità di approvvigionare d’acqua un numero crescente di alpeggi con l’elicottero. La temperatura media aumenta ovunque: secondo MeteoSvizzera, la variazione misurata nel nostro paese rispetto al 1864 rappresenta più del doppio di quella registrata su scala mondiale.
In giugno, i delegati delle nostre sezioni hanno approvato la proposta del Comitato centrale di sostenere l’iniziativa per i ghiacciai, il cui testo, depositato alla Cancelleria federale il 27 novembre scorso, chiede che il nostro paese implementi l’accordo di Parigi sul clima che ha ratificato nel 2015. In altre parole, che riduca a zero le sue emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Il CAS è fortemente toccato dal cambiamento climatico e vi contribuisce anche con le sue attività. La strategia che stiamo elaborando tiene seriamente conto di questa tematica, in particolare cercando delle soluzioni volte a ridurre il nostro impatto. La riuscita di questo progetto dipenderà dai nuovi sviluppi tecnologici, ma la presa di coscienza individuale avrà un ruolo decisivo! Dal canto mio, mi sono chiesta cosa avrei potuto fare per ridurre le mie emissioni di CO2. E qualche idea l’ho trovata. Privilegiare gli alimenti sciolti nell’intento di consumare prodotti locali e minimizzare i rifiuti. Andare più spesso al lavoro con i mezzi pubblici e approfittare di parte del tempo così disponibile per lavorare. Rinunciare ad andare ai Giochi olimpici di Tokio nonostante la presenza di atleti del CAS. Sono riuscita a mettere in atto queste semplici misure rapidamente.
Il mio augurio per il 2020 è che ognuno metta in atto le misure alla sua portata. Sì, poiché come scriveva Charles Baudelaire, «una sequenza di piccole volontà produce un grande risultato». Ne sono certa.