Porto i capelli come Walter B. | Club Alpino Svizzero CAS
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Porto i capelli come Walter B.

Maggiore chiarezza e incisività non avrebbero fatto male a questo testo a volte contorto nei tempi e nelle sequenze. Ma è scritto senza inganni e senza orpelli con il cuore e la passione di chi nella vita ha scelto la sua strada. Non quella più facile, bensì quella per la quale sentiva una vocazione. Quella che Massimo Marcheggiani ci racconta con grande umanità e onestà è la storia della sua vita, un’esistenza nella quale alpinismo e quotidianità si mescolano senza distinzione. La sua non è solo una passione o una professione ma un modo di vivere: «Io non faccio l’alpinista, lo sono» è una delle sue frasi. Nato nel 1952 a Frascati, nel libro ripercorre la sua infanzia, i suoi primi avvicinamenti alla roccia, le amicizie, la prima spedizione in Himalaya e poi le grandi scalate. Anche qui, l’attenzione non è per la vetta ma per il percorso. Attorno al Gran Sasso che per l’alpinista resta il centro del mondo, sfilano le grandi pareti alpine - Monte Bianco in primis - e quelle del mondo intero: dall’Himalaya alla Patagonia, dall’India agli Stati Uniti, fino al deserto del Sahara. Dice bene Linda Cottimo nell’introduzione: «Porto i capelli come Walter B., di là dal riferimento all’immenso scalatore ed esploratore, è uno sprone alla libertà, all’autodeterminazione, al piacere mai pago dell’avventura.» E riguardo al titolo è l’autore a svelarci il mistero: «Sì, porto i capelli come Walter Bonatti! Il tempo passa e mi trasforma, così i folti capelli che non mi abbandonano sono diventati tutti di un bel bianco, come li aveva lui, il mio mito.»

Autore

Massimo Marcheggiani

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