Manolo Eravamo immortali
Premiato al Trento Film Festival come migliore opera non narrativa, questo libro rientra in quel filone di emozioni e stupore che ci ha saputo regalare in video il documentario Free Solo con lo statunitense Alex Honnold che si cimenta nella storica scalata della parete di El Capitan, nel Parco nazionale di Yosemite. Non a caso il sottotitolo del libro in questione richiama al concetto di immortalità, a quella condizione adrelanico estatica che solo chi si spinge oltre i propri confini fisici e mentali più estremi può provare. Il tutto naturalmente alla ricerca di una vita autentica e libera. Classe 1958, ribattezzato da alcuni come il Mago, Maurizio Zanollo, in arte Manolo, uno dei più grandi scalatori italiani e internazionali che ha contribuito a cambiare per sempre il volto dell’arrampicata, racconta per la prima volta come ha scelto di affrontare le pareti in totale leggerezza e senza chiodi. Nella convinzione che la qualità del viaggio sia più importante della meta, lo scalatore solitamente schivo e al riparo dai riflettori, ripercorre il decennio che tra gli anni 1970 e 1980 lo hanno reso celebre. Ne esce un racconto autobiografico sincero scandito dalle imprese più significative, intense e toccanti, di una vita alla ricerca dell’equilibrio. Tra queste diverse sono inedite, ad esempio l’esperienza sul Manaslu o il viaggio in Afghanistan con il Magic Bus. E poi la condivisione della scalata con gli altri, gli amici e i compagni di viaggio, ragazzi giovani che vivono di sogni e si cibano di passioni come se non ci fosse un domani. E immortali o meno lasciano il segno, in chi scrive ma anche in chi legge stupito dinanzi a tanta coerenza e a tanto amore per la montagna e i suoi limiti e per l’ardire umano di andare sempre oltre con lo sguardo alla vetta.
- Autore
-
Maurizio Zanolla