La via meno battuta Tutto quello che mi ha insegnato la montagna
Quello di Matteo Della Bordella, 35 anni, tra i più forti alpinisti italiani, appena rientrato da una fortunata spedizione sul Bhagirathi IV, è un bilancio della sua vita di alpinista e del suo intenso rapporto con la montagna. Un bilancio fatto con testa, cuore, e pizzico di ironia quando nel prologo dice «Qualcosa vorrà pur dire se, dopo la laurea, invece di fare l’ingegnere, sono diventato alpinista». La montagna gli ha sempre mostrato la via per la vetta ma, soprattutto, gli ha dato gli strumenti e l’atteggiamento per raggiungerla in scalata e nella vita. La montagna gli ha insegnato ad avere il coraggio di ammettere gli errori, l’importanza della costanza, l’audacia di percorrere la via meno battuta e la prontezza di prendere decisioni difficili in pochi secondi.«C’è una regione del mondo che incarna il senso del mio alpinismo», dice l’autore, «è la Patagonia, con le sue pareti e i suoi cieli che quasi ti chiamano, per essere scalate e ammirate. Per me è stato un colpo di fulmine, un amore a prima vista.» Ad avvicinarlo all’alpinismo è stato il padre, insegnante e istruttore del CAI, è con lui che, ancora dodicenne, Matteo per la prima volta ha fatto i conti con le grandi pareti. Il padre scomparso nel 2007, gli affetti, i compagni di cordata, le gioie e le sofferenze della vita, ogni cosa in questo libro trova il suo posto e il suo tempo di narrazione. Così come il messaggio forte e chiaro che l’autore trasmette: nella vita e nell’alpinismo fai quello che ami e fallo con coraggio.
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Matteo Della Bordella