Hans Kammerlander. Alti e bassi della mia vita
«Se dovessi definire la mia vita in due parole, sceglierei ‹montagna› e ‹valle›.» Ultimo di sei figli, l’alpinista altoatesino presenta la sua autobiografia che viene qui raccolta dai due giornalisti Verena Duregger e Mario Viegl. Nato ad Acereto, in Alto Adige, Hans Kammerlander ha trascorso la sua infanzia nella fattoria di famiglia, senza minimamente sognare che un giorno avrebbe scalato le montagne più alte della Terra, che sarebbe sceso con gli sci dall’Everest e che avrebbe contribuito a scrivere la storia del Nanga Parbat. Né, tanto meno, immaginare che in un’esistenza al limite, fatta di record, competizioni e decisioni da prendere in situazioni estreme, avrebbe commesso l’errore peggiore della sua vita proprio nella sua valle. In questo libro, Hans Kammerlander rivela quella parte di sé stesso che si cela dietro l’alpinista eccezionale, raccontando degli amici scomparsi in montagna e del pauroso incidente mortale di cui è stato responsabile. E riflette sulla differenza tra la felicità di raggiungere una cima e il successo per averla raggiunta, sulla disciplina e sul piacere. E sottolinea quanto sia importante, fra gli alti e i bassi della propria vita, portare a compimento la strada intrapresa. Dice l’alpinista: «Col senno di poi, direi che la mia vita è stata molto movimentata e varia. La mia giovinezza senza riscaldamento, acqua e elettricità - quasi come quella degli sherpa … I miei primi passi sulle montagne dell’Alto Adige. La mia conoscenza casuale con Reinhold Messner e le nostre esperienze sulle montagne più alte del mondo. Le Second Seven Summits. (…) Gli incidenti sulle montagne e in valle. Il ritorno al Manaslu dopo 26 anni … Credo che tutto questo non sia stato solo una coincidenza.»
- Autore
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Verena Duregger e Mario Viegl