Due montanari Arturo e Oreste Squinobal dalle Alpi all’Himalaya
«Da ragazzino passavo le estati a Gressoney e imparavo ad andare in montagna da Renzo, l’ultimo dei fratelli Squinobal, guida alpina anche lui. Renzo aveva un negozio di materiale d’alpinismo nella grande casa che Oreste e Arturo avevano costruito anni prima, e in cui abitavano entrambi. Ogni tanto comparivano i suoi fratelli maggiori, con la famosa andatura ciondolante che cercavo di imitare: quella di chi ha camminato così tanto in salita che il suo passo non si adatta al piano, e allo stesso modo la montagna, tutta la montagna che dovevano aver visto, segnava il loro sguardo e i loro gesti», scrive Paolo Cognetti nella postfazione che ha curato per il volume della giornalista Maria Teresa Cometto. Pubblicato per la prima volta nel 1985 è appena uscito in una versione ampliata e arricchita di testimonianze per l’editore Corbaccio. Un bel libro che ripercorre la storia delle guide alpine di Gressoney Oreste e Arturo Squinobal, due fratelli che realizzarono diversi exploit negli anni 1970 e 1980 sulle Alpi e in Himalaya. Non è, dunque, un libro nuovo ma una riedizione necessaria perchè racconta una storia di alpinismo più unico che raro fatta di passione, umiltà e onestà. Oreste e Arturo Squinobal erano due guide consapevoli delle loro capacità, preparate ad affrontare l’imprevedibile. Sono stati i primi nel 1971 a scalare la parete sud del Cervino in inverno e, la stagione successiva, a scalare sulla cresta integrale del Peuterey.
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Maria Teresa Cometto