Cavalli castrati e formaggio
L’utilizzo di un luogo si può rispecchiare anche nel suo nome: le molte «Ochsenberg» (monte dei buoi) erano un tempo pascoli per bovini, e una teoria sostiene che il Mönch dell’Oberland bernese debba il proprio nome a un alpe occupato d’estate da «Mönche» – non intesi qui ovviamente come monaci di un convento, bensì come metafora per indicare i cavalli castrati. Anche i prodotti locali tipici possono diventare nomi di montagne. Ad esempio lo Ziger, il formaggio di siero di latte che un tempo veniva trasportato a valle dall’alpe lungo la «Zigerritt» del Klöntalersee. Tuttavia, che sul Sérac presso Savièse e allo Ziger della Flumserberg se ne producessero grandi quantità è improbabile. Piuttosto, la forma delle due vette ricordano la formetta di Ziger, mentre che per gli Séracs du Brenay, una parte del ghiacciaio del Brenay a Bagnes, si può supporre che la struttura superficiale possa somigliare a dello Ziger fresco. E un monte di formaggio è presente anche in Ticino: il Pizzo Mascarpino della Val Lavizzarra, sembra – appunto – una mascarpa.