1001 consigli per l’arrampicata Dall’arrampicata su ghiaccio, roccia e big-wall a dieta, allenamento e sopravvivenza in montagna

Ecco un libro speciale e particolare come lo è il suo autore: «Non dare mai retta a nessun consiglio, compreso questo.» Così Andy Kirkpatrick introduce i suoi 1001 consigli per l’arrampicata sottodivisi nei capitoli Le Basi, Sicurezza, Grandi Pareti, Ghiaccio, Misto, Montagna, Allenamento, Altra Roba. Non potrebbe esserci una prima frase più canzonatoria e tipica per il famoso alpinista inglese che ha la reputazione di essere sempre stato alla ricerca di vie dove il pericolo è reale. Molto reale. Kirkpatrick, cresciuto in un quartiere popolare di Hull - posto piattissimo - e diagnosticato, a 19 anni, di grave dislessia, si è cimentato in numerose solitarie, particolarmente sul El Capitan in California, e avventure di tutti i tipi sulle montagne del mondo. Si è poi rivelato sempre di più uno scrittore di montagna di grande spessore, capace di esplorare con la penna nelle sue opere premiate come Psychovertical o Sulla linea del rischio gli abissi dell’anima con tutte le contraddizioni, paure, difficoltà e gioie di una vita vissuta in pieno senza risparmiare sé stesso né chi gli sta intorno. Come dice il traduttore Lorenzo Frusteri - che con Matteo Maraone ha risolto in maniera egregia un compito davvero difficile -, Andy Kirkpatrick è un pazzo, un vero pazzo (e la sottoscritta ne ha avuto la conferma traducendolo in varie occasioni). Nella pianificazione delle sue imprese è capace di un perfezionismo e di una determinazione che non gli si darebbe mai vedendolo nell’ambito di una serata dove parla con autoironia o addirittura cinismo delle cose capitategli in montagna e in pianura. Il suo nuovo libro né da un assaggio: non è il classico manuale d’istruzione, ma una raccolta di piccoli consigli racimolati in trent’anni di ossessione per le pareti, in 19 salite del Capitan, in esplorazioni delle calotte polari e delle pareti delle Alpi. È un libro da assaggiare come un pasto a tante portate - con calma, apprezzando ogni boccone, sottolineando quello che può essere di aiuto per le proprie salite e godendo del tipico senso dell’umorismo britannico il quale ad Andy di certo non manca!