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Una piccola stazione alla corte dei grandi Villars affronta nuove sfide
Da una decina d’anni, la località vodese di Villars accoglie competizioni internazionali di arrampicata sportiva e scialpinismo. Si è così ritagliata un posto nel mondo dello sport della montagna e ospiterà a fine agosto i Campionati europei di arrampicata. Riflettori puntati su una scommessa vinta.
È quello che si dice un affare ben gestito. Solo una decina di anni or sono, tra gli arrampicatori il nome di Villars poteva causare al massimo un aggrottamento delle sopracciglia. Oggi, invece, l’élite internazionale di questa disciplina conosce perfettamente questa stazione delle Prealpi vodesi: dal 2106, gli atleti vi si recano infatti ogni estate per una manche di Coppa del mondo di arrampicata, con una sola pausa nel 2020 dovuta alla pandemia, e i migliori del continente vi si affronteranno a fine agosto per i Campionati europei. Lo stesso vale per i grandi dello scialpinismo, che hanno scoperto i pendii che dominano la località con la Coppa del mondo élite del 2018, tornandovi quasi ogni anno con i Mondiali del 2019, i Giochi olimpici giovanili del 2020, la Coppa del mondo giovanile del 2023 e la Coppa del mondo élite del 2024.
«Una decina di anni fa abbiamo scommesso sugli sport emergenti, più accessibili finanziariamente e in termini di infrastrutture», spiega Sébastien Burdet, responsabile degli eventi della stazione dal 2014. «Abbiamo visto giusto, poiché l’arrampicata è diventata olimpica con i Giochi olimpici di Tokio, mentre lo scialpinismo lo diventerà a Cortina nel 2026», aggiunge raggiante.
Una delle chiavi di volta di questo posizionamento riuscito altri non è che Sergei Aschwanden, medaglia di bronzo nel judo alle Olimpiadi di Pechino. L’attuale direttore della stazione non intende però assumersi tutto il merito: «Sono stato assunto per organizzare eventi sportivi di portata internazionale, e si tratta in primo luogo di un lavoro di squadra», commenta. Ammette tuttavia che il suo passato sportivo gli è stato utile. «È un fatto che disponevo di una rete solida, e questo mi ha permesso di bussare alle porte giuste.»
Numerose sfide
Conclusa la fase dei contatti, prima di poter organizzare delle competizioni internazionali ogni stazione deve fare le sue prove. «Prima di poter passare alla Coppa del mondo, bisogna sempre cominciare organizzando concorsi nazionali, poi, superati questi due gradini, si può sperare di ottenere l’organizzazione dei Campionati del mondo», spiega Sébastien Burdet.
Le sfide sono molte. L’organizzazione di questo genere di competizioni richiede il reclutamento di un numero sufficiente di volontari (da 150 a 200 in questi ultimi anni per l’arrampicata), la fornitura delle infrastrutture necessarie allo svolgimento delle gare, l’accoglienza del pubblico, come pure dei premi («prize money») per i vincitori. E quando uno sport, come l’arrampicata, conosce una popolarità crescente, le esigenze crescono di pari passo. «Tra la prima Coppa del mondo di arrampicata del 2016 e l’ultima, nel 2023, il capitolato d’oneri è notevolmente cambiato. C’è più pubblico da accogliere, il monte premi è aumentato e occorrono infrastrutture televisive, cosa che prima non accadeva», dice Burdet. In questi due ultimi anni, il budget della Coppa del mondo di arrampicata e di paraclimbing ammonta a circa 550000 franchi, precisa.
Il corollario di questa popolarità dell’arrampicata è l’aumento del numero dei candidati all’organizzazione. «Siamo in concorrenza con grandi città, persino con megalopoli – afferma Sergei Aschwanden – La sfida consiste nel mantenere la nostra posizione per il prossimo ciclo 2025-2028. Stiamo lavorando sodo!»
Pernottamenti e visibilità
Queste competizioni sono ovviamente all’origine di ricadute positive per la stazione, in particolare per i settori alberghiero e della ristorazione. «Nel 2016, ad assistere alla Coppa del mondo di arrampicata ci sarà stato un migliaio di persone. Nel 2022, questo numero è cresciuto a quasi 7000», si rallegra Sébastien Burdet. Che non si aspetta tuttavia un’evoluzione altrettanto spettacolare per quanto riguarda lo scialpinismo. «Dipenderà dai Giochi olimpici», dice.
L’evoluzione dell’interesse del pubblico può anche essere misurata a fronte delle trasmissioni televisive. Se nel 2016 non ve n’è stata alcuna, le semifinali di speed e lead del 2023 sono state diffuse da RTS, SRF ed Eurosport, come pure da numerose reti internazionali. Alla località vodese, le competizioni regalano quindi anche una bella visibilità.
Forte di questo successo, Villars intende ora affermarsi nell’organizzazione di competizioni internazionali per un altro sport emergente: il gravel. Questa estate ospiterà una manche di Coppa del mondo della disciplina, che si situa tra il ciclismo agonistico e la mountain bike, puntando ad accoglierne i Mondiali nel 2029.
I responsabili tengono sì gli occhi puntati su questi sport, ma a determinate condizioni. «Lavoriamo su discipline sportive che abbiamo coerenza con le aspettative di sviluppo e posizionamento della stazione», spiega Sergei Aschwanden. E Villars è pure attenta alla diversificazione, puntando in particolare sull’offerta culturale. La Coppa del mondo di improvvisazione professionale passa dalla località vodese ogni anno dal 2018, mentre lo stage estivo del Prix de Lausanne vi si è tenuto la prima volta in questo mese di luglio. «Cerchiamo di far sì che ci sia qualcosa per tutti», riassume Sébastien Burdet.