Questa via ferrata obliqua consta di tre tratti. Il primo e il terzo sono all’incirca di lunghezza uguale; quello centrale è piú lungo, pure se ulteriormente suddiviso con un tratto sul margine superiore, boschivo, della cengia. Uscite ed entrate intermedie sono possibili. La via ferrata di Planpraz inizia alla grande con un passaggio strapiombante. Un ponte a due funi produce altra adrenalina. A un traverso nella verticale segue una trave in legno e subito dopo, prima di raggiungere attraversando la prima possibilità di uscita/attacco (su graffe metalliche), ci si ritrova davvero sospesi alle braccia. Anche nella seconda parte c’è uno strapiombo da superare, sopra il quale è però possibile rilassarsi. Passaggi strapiombanti e un’ulteriore trave portano a due traballanti ponti di rami, che conducono a un abete bianco e quindi di nuovo alla parete rocciosa. Poco dopo si raggiunge la seconda possibilità di uscita/attacco (con una scala in legno verticale). Il terzo tratto sbalordisce con due scale metalliche sospese verso l’esterno, che occorre salire (o scendere) con la schiena rivolta alla parete. Tra di loro occorre superare ancora un traverso strapiombante – per poi ritrovarsi di nuovo sulla terra, con il fiatone.