Movimento e tranquillità

Fino al 2002, il Monte Tamaro era appannaggio degli sciatori. In funzione c’erano 6 skilift, una seggiovia e una cabinovia. Per quando c’era neve. E, dato che all’epoca gli inverni non erano molto nevosi, spesso gli impianti erano fermi. Troppo spesso. Il che non portava introiti, pur causando spese, dato che gli impianti invecchiavano e una nuova concessione ha il suo prezzo. Ecco, quindi, che le strutture del Tamaro hanno salutato l’incerto inverno e si sono dedicate all’estate, con la successiva nascita di un parco-avventura con percorsi tra gli alberi, slittovia, parco giochi con stagno per le rane, tirolese lunga 400 metri, strutture per mountain bike, rampe per parapendio, ecc. Anche chi preferisce la cultura al movimento trova molte soddisfazioni sul Monte Tamaro. Nel 1990, Egidio Cattaneo, illustre industriale ticinese ed ex proprietario degli impianti del Tamaro, fece erigere una cappella in vetta in memoria della moglie prematuramente scomparsa. L’incarico venne affidato all’amico e architetto Mario Botta, che costruì la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, un edificio davvero speciale. Persino chi non si intende molto di strutture sacre resta colpito dalla forma e dalla posizione della chiesa. Anche la seconda tratta del tour e il punto di arrivo hanno qualcosa di unico: il Gambarogno è un monte panoramico incantevole, mentre Indemini è uno dei comuni montani meglio preservati del Sottoceneri.