Dalla fine della stradina alpina, in corrispondenza dell’edificio superiore dell’Alp Rossboden, si attraversano pascoli tempestati di numerosi sentierini per il bestiame, fino alle rovine dell’Unter Stafel. Leggermente in salita, si prosegue entrando nella valle verso il P. 2189, poi alla volta della terrazza di detriti dell’ampio Rossbodenälpetli, sotto l’Älpetliegg. Si sale quindi verso est per andare a inforcare una traccia che costeggia la base delle balze rocciose dell'Älpetligrat. La traccia porta verso destra e raggiunge l'evidente sperone erboso del Six Madun Egg a circa 2500 m. (Esiste anche una seconda traccia più in basso, che dal Rossbodenälpetli conduce direttamente a una sella del Six Madun Egg a circa 2430 m.) Seguendo una traccia quasi ininterrotta, si sale direttamente sul Six Madun Egg, ripido, ma quasi per niente esposto, per lo più su erba e, di tanto in tanto, su terreno con roccette. L’itinerario è molto logico e non si può sbagliare. Nella parte superiore, la costa termina in un ampio versante in parte roccioso, che può essere superato quasi in ogni punto (a seconda dell’itinerario scelto, con una breve arrampicata). In questo modo, si arriva in cresta al P. 2749 e, continuando sul sentiero normale, sul Badus. Numerosi ometti di pietra indicano ora la via che percorre il detritico fianco nord della vetta (2 928 m), qua e là è necessario aiutarsi con le mani.

Il ritorno dalla vetta al P. 2749 avviene sulla stessa via. Da qui, ci si affida prima agli ometti di pietra e poi al tracciato ben visibile, sino a raggiungere il bivio P. 2627.

Su uno dei due sentieri indicati sulla cartina, si scende verso il P. 2390 e il Lai da Tuma. In corrispondenza del P. 2351, si segue l’indicazione per l’Oberalppass: la via scende dapprima alla volta di Trutg Nurschalas, passa poi dagli spuntoni rocciosi del Pazolastock e porta all’Oberalppass e alla fermata del treno (ca. 2 035 m), all’estremità orientale del lago, con una breve controsalita.