Un ufo chiamato Arina Riatsch
È stata la grande sorpresa del 2018. Sconosciuta nel piccolo mondo dello scialpinismo, Arina Riatsch ha fatto proprio il titolo di campionessa svizzera tra le Speranze. «In prospettiva è comprensibile», commenta Bernhard Hug, allenatore e capo del settore Ski Mountaineering del CAS. Il fatto è che, prima di lanciarsi nel scialpinismo, la grigionese ha frequentato la nazionale di sci alpino per poi dedicarsi alla mountain bike. «Secondo me è il percorso perfetto», continua l’allenatore. «Padroneggia gli sci alla perfezione e, con le sue salite sfiancanti e le sue discese tecniche, la MTB si avvicina allo scialpinismo.» Quest’anno, l’atleta 22enne non sarà più una outsider: punta infatti al podio ai Mondiali di Villars del prossimo marzo.