Motto
Salto il ruscello chiaro che s' è svegliato anche lui, sollevo dal fango un volo di farfalline azzurre, esploro la baita deserta. Esco chinando per forza il capo. Sfodero di che mangiare, bere, srivere. Ma prima mi levo scarpe e calze, mi lavo faccia, mani, piedi, mi attardo puerilmente a sentire come è dolce l' acqua sulle palpebre chiuse, mi sciorino al sole, mi lascio asciugare.
Appena mi son nutrito di pane buono e di pura acqua, appena mi son succhiata l' ultima pera, eccellente dono materno, un sonno tenace mi prende. Ho camminato troppo ieri ed oggi, con queste ossa ancor piene di febbre. Ho veduto troppo con questi insaziabili occhi. Ho sentito troppo con questa insaziabile anima.
Lascio le mie spoglie sparse sui sassi grigi, rientro nella cascina bassa, trovo, laggiù in fondo, metà sotto un tetto, metà sotto un macigno, il giaciglio. Smuovo il fieno ammucchiato, mi ci preparo una cuccia concava, mi ci sdraio ridendo. Non dormo, no: riposo. Il sangue mi scorre dentro mansueto. Gli occhi non fuori guardano, ma dentro. È notte per me: una buona notte di pace. Forse, dopo essere andati per molte strade, dopo aver molto adorato, lavorato, sofferto, si riposa così entro la fossa.
Ma non temete, amici.
Fra un' ora riuscirò nel sole abbagliante. Rivedrò le mie cose carissime. Andrò sino alle rive del lago, calpesterò la rena-fina e la creta, entrerò anche nell'acqua per vedere com'è gelata e come si affonda bene entro la sua mota. Altre ricerche farò segretissime. Brandirò i miei fogli bianchi. Li riempirò di segni misteriosi.
Poi ripartirò felice. Mi volterò spesso indietro. Sosterò dove mi piace sostare. Ritroverò, scendendo a valle, l' agilità fresca d' un tempo. Scavalcherò, per puro gioco, i macigni. Avrò quindici anni ancora. Giuseppe Zoppi.
Motto.
« Klug oder töricht? » Fragt nicht lang. Kann nur die Antwort geben: Ein bisschen Trotz und Tatendrang Gehören auch zum Leben.
Andreas Fischer. 1896.